IL T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale)

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Il Tasso Annuo Effettivo Globale – TAEG è il tasso che indica il costo complessivo di un credito – finanziamento – erogato da banche o finanziarie.

In attesa che vengano precisate nel dettaglio le norme di attuazione del titolo VI del Testo Unico bancario, le modalità di calcolo del TAEG continuano ad essere regolamentate dal Decreto Ministeriale 8 luglio 1992.

Premesso che in un contratto di credito al consumo il TAEG deve venir sempre chiaramente indicato per iscritto dall‘ente che eroga il finanziamento, è importante sapere quali voci siano incluse e quali siano escluse dal calcolo del TAEG.

Voci incluse

Oltre al rimborso del capitale e a quello degli interessi pattuiti, nel TAEG sono incluse:

  • Le spese di istruttoria e apertura della pratica di credito;
  • Le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, se stabilite dal creditore (es. le spese per il pagamento a mezzo RID);
  • Le spese per l'assicurazione o le garanzie, imposte dal creditore*, intese ad assicurargli il rimborso totale o parziale del credito in caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore;
  • Il costo dell'attività di mediazione svolta da un terzo, se necessaria all‘ ottenimento del credito;
  • Le altre somme (eventualmente) contemplate dal contratto

*La Banca d'Italia, in una sua nota, ha precisato sostanzialmente che tali spese sono imposte al creditore quando le scelte in ordine alle garanzie da prestare siano riservate al soggetto che finanzia e non è riconosciuta al debitore la facoltà di provvedervi autonomamente.

Voci escluse

Sono invece escluse altre voci, quali ad es.:

  • Le somme che il consumatore deve pagare per l‘inadempimento di un qualsiasi obbligo contrattuale, inclusi gli interessi di mora;
  • Oppure le spese, diverse dal prezzo di acquisto, a carico del consumatore indipendentemente dal fatto che si tratta di un acquisto in contanti o a credito... (...la dicitura è piuttosto fumosa...)

NOTA BENE:

Il fatto di includere altri costi, oltre quelli della restituzione del capitale avuto in prestito e degli interessi veri e propri, nel calcolo del TAEG, comporta che il costo complessivo del finanziamento, anche se si tratta di piccole cifre, può arrivare ad essere di molto superiore al tasso dichiarato dal soggetto che finanzia e avere effetti importanti per quanto riguarda lo sforamento dalla soglia fissata per i cd. „tassi usurari“.

Esempio pratico

Un semplice esempio, può chiarirci meglio la questione.

Prendiamo un consumatore che richieda ad una finanziaria € 4.650 di prestito per esigenze personali (es per l‘acquisto di un prodotto). La finanziaria accorda il prestito, che dovrà essere rimborsato in 48 rate da € 106,10 cadauna, a mezzo cambiali. All‘atto della concessione del prestito la finanziaria addebita al cliente le seguenti voci di spesa:

  1. € 154,93 quali spese di istruttoria della pratica;
  2. € 129,11 quali spese di incasso di effetti cambiari;
  3. € 87,79 quali spese per imposta di bollo;
  4. € 413,16 quali spese per conclusione separato contratto di assicurazione;

e rilascia al cliente, a fronte della richiesta di € 4.650, un assegno di € 3.863, per la differenza. Oltre a tali spese il cliente ha dovuto inoltre sborsare € 363 quali spese di intermediazione ad altro soggetto, che lo ha messo in contatto con la finanziaria.

Vediamo un pó i calcoli del costo totale del finanziamento

Secondo quanto affermato dal soggetto finanziatore nel contratto di finanziamento, il TAEG ammonterebbe al 4,625% (in tale calcolo non è stato inclusa nessuna delle voci di spesa sopraelencate). Sembra un'offerta molto vantaggiosa...
 

Le cose non stanno però così, in quanto se noi comprendiamo nel calcolo del TAEG anche tutte le spese (punti 1-2-3-4), il TAEG che ci risulta sarà del 15,25% e non del 4,625% come dichiarato.

Se poi includiamo nel calcolo anche il costo delle spese di intermediazione sostenute dal cliente (da includere pure queste nel calcolo del TAEG), pari a € 363, il TAEG che risulterà sarà ancora maggiore e cioè il 21,675%!


L'offerta a questo punto risulta molto meno vantaggiosa...
 

Come si può dunque vedere, considerare o meno nel calcolo del TAEG alcune voci di spesa, porta a differenze di risultato davvero sorprendenti e tali da configurare in alcuni casi lo sforamento del tasso in quello di usura, fissato ogni tre mesi dal Governo con proprio decreto.

Cosa dire

Varie finanziarie tendono a interpretare a loro favore i principi di calcolo del T.A.E.G. sopravisti, escludendo dallo stesso voci, che invece, secondo il punto di vista del consumatore, andrebbero ricomprese.

Inutile sottolineare come, in definitiva, al consumatore venga fatto pagare in molti casi un tasso di interesse assai superiore a quello dichiarato, con buona pace dei limiti di usura e dei suoi effetti sulle tasche degli utenti!

Quindi attenzione...e non dormite...
 

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