L'interno è diviso in
tre ampie camere a volta e cinque stanzette
intercomunicanti,servite da una meravigliosa scala a
chiocciola,interamente in marmo,con un raggio di metri
1,70 e ben125 scalini. Il visitatore resta deluso per
la nudità degli ambienti: camini di marmo pregiato nelle
sale maggiori con grandi volte a vela, bei soffitti con
beccatelli nei locali piccoli ma nessuna traccia di pitture;
qua e là scalpellando l'intonaco, sono apparsi segni di
contorno per una eventuale decorazione non eseguita
forse per l'immatura morte del Duca (1591).
La torre serviva come
sede del corpo di guardia, alloggiandovi le truppe che
Vespasiano in lotta coi parenti di Bozzolo ai quali aveva
tolto il nostro paese, doveva scaglionare ai confini del
minuscolo ducato. Non è difficile immaginare la
scena di un assalto alla torre e la valida difesa dei
mercenari che, asserragliati fra le potenti mura, con
magazzini ben riforniti di armi e vettovaglie, erano in
grado di resistere ad un lungo assedio.
Sembra peraltro che un
fatto del genere non si sia mai verificato. La morte
di Vespasiano segnò pure la fine del suo dominio e
Commessaggio segui le alterne vicende dei Gonzaga di
Bozzolo.
La bellezza del torrazzo
è notevole sopprattutto all'aurora quando le sue pareti di
cotto cosi sensibili alla luce si tingono di un rosa
trasparente e al tramonto che le colora di rosso fuoco;
mentre appare cupo e arcigno sotto il plumbeo cielo
invernale o quando lo fascia la triste nebbia. Molti pittori
si sono cimentati nel ritrarlo in tutti i modi specialmente
unito al vecchio ponte con risultati più o meno brillanti.
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