DEBITO PUBBLICO

cos'è il debito pubblico - e il disavanzo (deficit) pubblico...  VEDI i DATI sul Debito Pubblico

 

DEBITO PUBBLICO

Per maggiori informazioni vedi  Wikipedia, l'enciclopedia libera
 

Per Debito pubblico si intende il debito dello stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (come BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale.

Più critica è la situazione quando i titoli da ripagare sono in possesso di stranieri, cui si pagano gli interessi sul debito. In questo caso, si ha una fuoriuscita di capitali dal paese.

La spesa per gli interessi corrisposti ai detentori delle obbligazioni statali viene indicata come servizio del debito.

In pratica il Debito pubblico è costituito dalla somma di tutti i Disavanzi (Deficit) pubblici realizzati nei Bilanci Statali nei vari anni

Di solito i titoli di stato sono considerati titoli a basso rischio, equiparati pertanto alla moneta.

Tuttavia non mancano casi di insolvenza: la Spagna dichiarò bancarotta per 16 volte fra metà ottocento e il novecento.

Di recente il governo argentino ha rifiutato di pagare i detentori di titoli ed ha cambiato moneta, e tolto al peso argentino corso legale. Con quest'atto l'Argentina, rifiutandosi di pagare i vecchi creditori, ha dichiarato unilateralmente di aver azzerato il debito pubblico nella vecchia valuta. In realtà, l'Argentina è stata portata dai creditori sui tribunali internazionali (USA e Germania) nonché ha contro di lei un'azione mossa presso la Camera Arbitrale (ICSID) della Banca Mondiale. I bond argentini a causa del default (cessazione dei pagamenti) decretato e ancora non risolto, non hanno accesso al mercato nelle borse internazionali, essendo costretti al mercato domestico sotto legislazione argentina.

L'esigenza di tenere sotto controllo l'espansione del debito pubblico ha due principali motivazioni:

  • 1) La prima è di carattere finanziario e attiene alla difficoltà di finanziare il debito pubblico quando questo cresce troppo velocemente. Se cala la fiducia dei sottoscrittori dei titoli circa la capacità del debitore di pagare gli interessi e di restituire il capitale, il finanziamento del debito può avvenire solo corrispondendo interessi più elevati. Analogo aumento degli interessi avviene quando cresce la tassazione del risparmio, che diminuisce l'interesse netto che resta in tasca al risparmiatore. L'imposizione fiscale aggiunge poi un effetto spiazzamento.

  • Se la spesa per interessi aggrava il disavanzo (deficit) pubblico, facendo ulteriormente aumentare il debito, può innescarsi un circolo vizioso in cui all'aumento vorticoso del debito corrisponde un aumento della spesa per interessi, dei deficit e quindi del debito pubblico.

  • Il taglio della spesa corrente per finanziare il debito ha effetti negativi sul gettito fiscale poiché la spesa pubblica è la via principale per stimolare la crescita economica.

  • 2) La seconda motivazione riguarda il cosiddetto effetto spiazzamento. Se una parte dei risparmi privati finisce col finanziare il debito pubblico, si sottraggono risorse agli investimenti privati, con conseguenze negative sulla crescita dell'economia. È l'effetto spiazzamento. È pur vero che queste somme sono distribuite ai detentori dei titoli, che sono imprese, privati e banche che possono tornare a prestare questo denaro per finanziare lo sviluppo.

 

 

DISAVANZO (DEFICIT) PUBBLICO

Per maggiori informazioni vedi  Wikipedia, l'enciclopedia libera

Il Disavanzo (deficit) pubblico è il saldo negativo che si verifica nel Bilancio annuale dello Stato quando le uscite superano le entrate.

La presenza di un deficit si può attribuire solitamente ad un eccesso di spesa, a sua volta causata da spese inattese o straordinarie, come una guerra o una catastrofe naturale, oppure da eccessi di spesa rispetto alle entrate, dettati da precise politiche economiche di sostegno alla domanda, da scelte politiche finalizzate a creare e mantenere il consenso politico, dall'incapacità o dal mancanza di volontà di ridurre le spese superflue.

Per le stesse ragioni il deficit può poi attribuirsi anche politiche fiscali deboli, che portano nelle casse statali meno denaro di quanto necessario a coprire i costi della pubblica amministrazione.

Una divisione assai tradizionale delle posizioni in materia di deficit tra forze politiche conservatrici e progressiste, attribuisce alle prime la volontà di ridurre quanto più possibile il deficit dello stato o addirittura di chiudere in pareggio i conti pubblici, allo scopo di mantenere ordine nei conti e di contenere la spesa pubblica e il ruolo dello stato nell'economia, mentre alle seconde verrebbe attribuito il desiderio di accettare deficit pubblici strutturali, purché finalizzati a sostenere la domanda e quindi a far crescere l'economia.

La presenza di un deficit pone la questione della sua copertura. Questa avviene solitamente con l'emissione di del debito pubblici, come BOT e CCT). In passato si è anche fatto ricorso all'emissione di moneta, soluzione abbandonata quasi ovunque nel mondo perché ha effetti fortemente inflattivi.

Il deficit pubblico in senso lato viene solitamente distinto dal deficit o disavanzo primario che considera la differenza tra uscite e entrate al netto della spesa per interessi sul debito pubblico.

Anche se il deficit pubblico viene misurato in termini assoluti, indicando il suo ammontare in euro o nella moneta in cui è espresso, gli economisti preferiscono valutarne le dimensioni relative, rapportando il deficit al PIL del paese.

 

VEDI i DATI sul Debito Pubblico